martedì 22 aprile 2014

Gli atti di inciviltà proseguono




di Maria Cappelluti - Appoggiati a me


Era l’8 marzo 2014 quando denunciavamo lo scempio avvenuto alla piantina tattile presso la stazione ferroviaria di Molfetta (incivili distruggono la pianta tattile) ed il 20 aprile 2014 mi sono imbattuta in un altro atto di inciviltà. 

Qualcunocome mostrato nella foto, si è divertito ad imbrattare il cartello delle avvertenze e le modalità di utilizzo del dondolo per disabili nella Villa Comunale.

Ma cosa sta accadendo? Cosa spinge a compiere atti del genere? Sono due domande che sempre più spesso mi sto ponendo. Perché questo accanimento verso chi  lotta ogni giorno per andare avanti e per combattere infinite ed estenuanti battaglie contro tutto e tutti?

Le risposte possono essere tante, ma resta il triste dato di fatto che in questa nostra società prevalgono troppo spesso l'inciviltà, la mancanza di rispetto per le cose altrui e l'insofferenza alle regole. Fortunatamente non sempre è così, ci sono realtà nella nostra città dove il rispetto verso chi spesso non è in grado di difendersi da solo esiste e lo dimostra un episodio del quale sono stata tristemente testimone avvenuto mesi fa, quando dei bambini sfidavano una coppia di ragazzine per non farle salire sul dondolo e nonostante queste minacciassero di arrivare alle mani, questi ultimi non si lasciavano intimorire. Hanno difeso con estrema determinazione quel dondolo!

Il custode della villa molto spesso si trova a lottare contro gruppi di adolescenti che a tutti i costi vogliono salire sul dondolo, in 5 oppure 6 la volta, riuscendo spesso a farli desistere ma ovviamente non può passare lì tutta la giornata.

Ma spesso, troppo spesso, a vincere sono loro: gli incivili, che non sanno mettersi nei panni del disabile il quale anche attraverso un semplice gioco o un'attrezzatura, cerca di sentirsi un po' meno prigioniero dei propri limiti.

E’ evidente che urge un’educazione ed una cultura alla disabilità, da parte di tutti: famiglia, istituzioni, scuole, luoghi ricreativi, parrocchie e così via.
Iniziamo a piccoli passi, chiediamoci NOI per primi cosa possiamo fare quotidianamente nel nostro piccolo. Innanzitutto se siamo testimoni di qualche atto vandalico non dobbiamo far finta di nulla e lasciarli fare. Insegnamo a chi ci vive accanto a rispettare gli altri e le cose che ci circondano, a tendere la mano a chi è in difficoltà e a non lasciarlo solo.

Il bene comune e la disabilità ci appartengono e dobbiamo rispettarli!

giovedì 17 aprile 2014

Per una Santa Pasqua



Ringraziamo Betta, una delle tante mamme coraggio della nostra Associazione "Appoggiati a me", per aver scritto questo brano ed avercelo fatto conoscere. Ho voluto postarlo qui sul blog per Pasqua, per dare un significato speciale alla Pasqua della nostra Associazione.
Grazie di cuore Betta per averci fatto dono di questa preziosa Preghiera. (Maria Cappelluti)


di Betta Grillo - Appoggiati a me

Questo brano è stato scritto nell'anno 2011 da me e dalla mia bimbina. Don Franco parroco di San Domenico, nei giorni della Settimana Santa di quell'anno volle far girare la Madonnina del Rosario nei portoni del nostro quartiere, a me chiese di tenerla in casa per 3 giorni. In uno di quei pomeriggi ho pregato così, credo sia il modo migliore per affidare la mia forza e la debolezza della nostra sofferenza al suo volere.

Oggi la dedico a tutti i nostri bimbi. Non sarà più mia ma nostra.
Vi auguro una buona e Santa settimana. 

Dal Vangelo secondo Luca: "Se qualcuno vuole venire dietro me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua".

Gesù ha parlato al mio cuore mi ha aperto l'orecchio ed io non ho opposto resistenza,
non mi sono tirata indietro.
Non è mai leggera la croce da vivere soprattutto quando a portarla è un figlio.
Ma la malattia ha bussato alla mia porta, un'esperienza dura e difficile da accettare.
Eppure il Signore ogni giorno mi da la forza di andare avanti.
Con questa malattia mi ha fatto capire la fragilità della vita,
ora guardo tutto con occhi diversi,
quello che ho e che siamo è un suo dono.
La mia bambina figlia generata dall'amore e per volontà sua è malata,
come tante altre persone,
che insieme a noi portano quella che oggi possiamo veramente sentire come una croce.
Una croce pesante e difficile da portare,
ma che il Signore ha portato prima di me e penso più carica perché contiene tutte le nostre.
Perciò Signore tu conosci tutte le nostre fragilità e ti prego di non lasciarci mai cadere sotto il peso degli eventi e della depressione.
Aiutaci a rialzarci sempre donandoci forza e sollievo insegnandoci a lottare e sperare.
Mai come ora Signore ti sento vicino fa che possa continuare a sperare sempre in te.
E a te Madre Nostra donna dall'animo straziato, rimani vicino a noi con cuore di Madre e nel buio della malattia
fa che ogni nostra lacrima si unisca alle tue e diventino VITA; ma soprattutto VOGLIA DI VIVERE.