di Maria Cappelluti
Anche se sono passati parecchi giorni, la questione dei genitori della provincia di Napoli che hanno ritirato i loro 6 figli da scuola perchè nella loro classe c’era un bimbo autistico, tiene ancora banco (http://www.affaritaliani.it/campania/bimbo-autistico-in-classe-genitori-portano-via-i-figli.html).
Noi, come comitato che pone al centro la tutela dei disabili, specie se minori, non possiamo ignorare questa vicenda.
Siamo profondamente indignati per quanto accaduto. La gravità sta nel fatto che questi genitori hanno ritirato i loro figli solo per paura che la presenza di un bimbo autistico potesse rallentare i loro programmi di studio. Quindi era solo un fatto preventivo e non effettivo.
Questo fa comprendere come il termine “autistico” o più genericamente la “disabilità” faccia paura e come l’ignoranza, intesa come non conoscenza, faccia da padrona in certi contesti sociali.
Forse questi genitori non hanno saputo o voluto cogliere il lato positivo della presenza di un bimbo disabile nella vita dei loro figli, di come la presenza di un bimbo speciale possa accompagnarli in un breve percorso della loro esistenza insegnando loro qualcosa.
Questi bimbi il più delle volte aiutano a sviluppare maggiore sensibilità e attenzione verso gli altri, insegnano a condividere, a riflettere, ad imparare il valore di ciò che si possiede e di apprezzare i piccoli miglioramenti degli altri.
Quindi dai bimbi disabili non si può far altro che imparare a diventare migliori piccoli e, in prospettiva, migliori adulti. Allontanare questi bimbi, far finta che non esistano, non può che essere nocivo per tutti.
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