giovedì 7 agosto 2014

Angeli al 36mo Stormo




di Porcelli Domenico - Appoggiati a me

Continuano le iniziative dedicate agli associati di “Appoggiati a me” e alle loro famiglie. Questa volta, il 31 luglio scorso, abbiamo avuto l’opportunità di visitare il 36° Stormo nella base militare di Gioia del Colle.

In un clima di festa e cortesia il gruppo guidato da un Maggiore e da un Maresciallo, ha, per cominciare, assistito alla proiezione di un filmato che illustrava la storia del 36° Stormo insignito di 1 Medaglia d’Argento al Valor Militare al 36° Stormo Bombardamento Terrestre, 1 Medaglia d’Oro al 36° Stormo Aerosiluranti e 1 Medaglia d’Argento al 36° Stormo Notturno, mentre al personale sono state assegnate ben 8 Medaglie d’Oro al Valor Militare alla memoria, 43 Medaglie d’Argento, 123 Medaglie di Bronzo e 27 Croci di Guerra tanto che la bandiera dello Stormo è ancora oggi quella con più decorazioni di guerra di tutta l’Aeronautica Militare.

Successivamente siamo stati condotti all’Unità Metereologica della base dove ci è stato spiegato come si svolge costantemente il monitoraggio dei principali parametri climatici che poi servono per stilare, grazie a complessi modelli matematici elaborati dai computer, le previsioni del tempo che siamo tutti abituati a consultare quotidianamente.

Siamo poi passati a quella che per i bambini è stata la parte certamente più interessante: i velivoli!
Il primo aereo che ci è stato mostrato e dove i ragazzi hanno avuto modo di sedersi è stato l’Eurofighter Typhoon. Grazie alla collaborazione del tenente di servizio ci sono state spiegate, per sommi capi, le varie funzionalità presenti nella cabina di pilotaggio.
Immensa la gioia dei bambini nel trovarsi seduti in un posto altrimenti accessibile solo a chi ne ha le competenze anche se qualcuno ha avuto da ridire: “Papà non mi sono divertito, non ho potuto spingere nemmeno un pulsante” [cit. Cosmo].

Dopo le foto di rito con l’Eurofighter siamo quindi passati all’elicottero di salvataggio AgustaWestland HH-139A, uno degli ultimi modelli pensato per essere veloce e arrivare quindi rapidamente nei punti di emergenza. Attualmente è utilizzato anche per i soccorsi nel nostro mare specie in occasione dei viaggi della speranza delle popolazioni emigranti proventienti dall’Africa.
I bambini hanno avuto la gioia immensa di poter salire sia in cabina di comando che nella parte posteriore dove hanno indossato cuffie e microfono che serve per poter parlare con il pilota.

Gioiosa è stata anche la partecipazione dei vari ufficiali che si sono interfacciati con l’Associazione contenti di vedere tanta euforia negli occhi dei nostri ragazzi ma più di ogni altra parola, le foto renderanno idea di quale splendida esperienza sia stata.
In conclusione ringraziamo nuovamente il 36° Stormo, i bambini e i genitori che hanno reso possibile tale progetto.

sabato 26 luglio 2014

La nostra Daniela…


Ci ho tenuto fortemente a pubblicare la storia di Betta e di sua figlia Daniela perchè è la storia di una delle nostre mamme coraggio che ogni giorno lottano non solo per portare avanti una vita il più normale possibile ma soprattutto per dare alla propria figlia una vita il più dignitosa possibile.
Ho voluto farvi partecipi, anche grazie a Betta che me lo ha consentito, di una testimonianza ricca di speranza, fede ma anche di momenti di sconforto, di una ricerca spasmodica di una normalità e di una vita straordinaria resa il più possibile normale dalle attenzioni amorevoli verso la figlia gravemente ammalata.
Una storia che ha tanto da insegnare perchè in ogni riga c’è una morale, un insegnamento ed anche, nonostante tutto, gratitudine nell’avere la propria bimba ancora accanto.
Una storia di forza, determinazione e positività ripagata dal vedere la dolcezza di un sorriso, come qualcosa di unico e soddisfacente per se e per gli altri.
Una storia d’amore infinito tra una madre, il padre e la propria bimba.
(Maria Cappelluti)


di Betta Grillo - Appoggiati a me

Sono Betta, la mamma di Daniela, una bimba speciale che da sei anni riempie ogni giorno le nostre vite di un amore immenso, fatto di gioie, di sacrifici di sofferenza e di tanta speranza.

Quando vivi una vita diversa ti rendi conto che tutto quello che ti circonda non corrisponde a quello che tu avresti voluto per te e per chi ti sta più a cuore.
Vivere ogni giorno con l’angoscia nel cuore che ti logora sempre di più. Quell’angoscia che da spazio alla tranquillità solo quando vedo sorridere e star bene la mia bambina, Daniela.

Quando è nata ci ha resi i genitori più felici del mondo.
Nei primi mesi di vita i miei occhi e quelli del suo papà Sergio vedevano solo una bimba molto bella e normale. Ma, adesso, se guardo un altro bimbo di pochi mesi, mi rendo conto che mia figlia già nelle prime settimane di vita aveva qualcosa che non andava e che non avrei mai pensato che questi segnali sarebbero stati il preludio dei successivi 14 mesi trascorsi in ospedale.
Daniela lotta da 6 anni contro la “sindrome delle crisi parziali migranti dell’infanzia”. Una patologia spietata che comporta la presenza ogni giorno di crisi epilettiche scarsamente controllate dai farmaci antiepilettici.
Combatte ogni giorno con un male che è molto più grande di lei, come un leone e che noi restiamo impotenti a guardarla nei momenti di malessere.

In quei momenti cerchi di vivere una vita normale, una normalità tanto fragile che basta un niente per infrangersi.
Affrontare la malattia, vedere star male tua figlia e non poter far nulla per migliorare la sua condizione è il dolore più forte che una mamma e un papà possano provare.
La desolazione, lo sconforto, la paura, la speranza di un giorno nuovo, avere una vita normale come tutti gli altri, fanno parte dei nostri pensieri quotidiani e fino a quando questo non accadeva, non avrei mai pensato che avere un figlio sano fosse un dono e non la normalità.
Quando Daniela sta male la sua gestione diventa pesante e pericolosa e solo con l’amore, la buona volontà, il coraggio e, ringraziando Dio, anche ciò che ci hanno insegnato nella rianimazione del Bambino Gesù di Roma dove Daniela è stata per 12 mesi, che quei giorni si risolvono al meglio.
Dimenticarsi per lunghi e interminabili attimi di essere mamma e diventare dottore, rianimatore, ventilare, usare farmaci, anestetici, aspettare che la crisi passi contando gli atti respiratori, monitorizzando il battito cardiaco, la saturazione, tutte cose che in quei momenti ti fanno diventare fredda, ti fanno scordare che di fronte hai tua figlia e che da un momento all’altro potrebbe accadere l’inevitabile.

Vivo per lei!
Non le faccio mancare mai la mia presenza per non farla vagare con lo sguardo nel nulla.
Rubarle un sorriso, una carezza dare un senso ai suoi movimenti non coordinati, ai suoi pensieri, alla sua scarsa attenzione è il mio scopo.
La mia vita è finalizzata a creare il benessere intorno a lei. Essere le sue braccia, le sue gambe, i suoi pensieri, attirare la sua scarsa attenzione è il mio scopo.
Nei momenti di sconforto il dolore mi assale, subentra l’angoscia e la rabbia perchè pensi che nonostante i sacrifici della malattia, Daniela non guarirà’mai e che ogni giorno potrebbe essere l’ultimo.

Mi sento impotente!
Ho paura, ma credo in Dio, in quel Dio che penso sempre ci aiuti nei momenti di difficoltà e che un giorno allevierà tutte le sofferenze della mia bimba, lo ha permesso, le ha già permesso una volta di riprendersi la sua vita, e con il cuore in mano gli chiedo ogni giorno il miracolo di darle una vita più tranquilla, di permetterle di capire cosa la circonda e di tutto il bene che le vogliamo e che possa un giorno riuscire a camminare, ad abbracciarmi, a farmi una carezza e il miracolo più bello e sentire la sua voce chiamarci mamma e papà.
La volontà divina, una cosa bella da accettare ma triste se pensi temi (come a volte, presa dallo sconforto, mi capita di pensare) che questa sia una punizione. Forse perchè non mi sono comportata bene con il mio prossimo, ho avuto a volte pensieri di presunzione di essere immune alla sofferenza, questo accade quando tutto nella vita va a gonfie vele.
Però poi penso se questa fosse una punizione il Signore non mi darebbe tutta questa forza.
Ed io c’è ne ho tanta per me ma soprattutto per la mia bambina che alimenta costantemente la sua voglia di vivere e anche l’amore tra me e suo padre.
Lui è una persona eccezionale. Ho sentito di tanti papà che hanno abbandonato la famiglia perchè non sono riusciti ad accettare la situazione. Invece lui è molto presente nella nostra vita, gestisce Daniela e tutte le sue cose come se lo sapesse fare da sempre, non si è mai tirato indietro.
A volte gli chiedo se è il caso di cambiare qualcosa nella nostra vita di trovare qualcosa che ci desse una svolta ma poi ci basta guardare Daniela mentre sorride e la vediamo felice e mi ricordo di tutto quello che di brutto c’è stato e che ci può essere e dico: nella nostra vita c’è già stata una svolta, viviamoci questa intensamente e teniamocela stretta perchè ci vuole poco ad averne una più brutta.
Non potrò mai dimenticare quei lunghi mesi interminabili trascorsi dietro la porta della rianimazione dell’ospedale pediatrico Bambin Gesù, aspettare che si aprisse una porta per vedere tua figlia solo un’ora al giorno.

Quanto ho pianto!
Aspettavo che passasse chiunque del reparto per chiedere informazioni, aspettando una parola di conforto che spesso non arrivava mai. Ricordo la solita frase ascoltata per 12 lunghi e interminabili mesi: “Signora, stanotte abbiamo dovuto mettere sua figlia in coma farmacologico, sua figlia… si faccia forza… potrebbe non farcela”.
Il mio rifugio era la piccola chiesetta dell’ospedale. Li ci stavo bene, mi sedevo e lasciavo parlare il cuore, ho pregato con tante altre famiglie che stavano vivendo situazioni simili alla mia.

Oggi la nostra giornata a casa?
Un caos molto organizzato con un gran via vai di amici e parenti: ogni giorno il super pediatra si alterna con i super terapisti, l’infermiera e la maestra di sostegno che con il loro lavoro, l’amore per la loro professione e per mia figlia, fanno in modo che la normalità non venga intaccata dalla malattia.
E poi riceviamo le visite dei nonni, degli zii e dei suoi pestiferi cuginetti che amiamo tanto.
Tutto questo mentre la nostra bimba è monitorata tutta la giornata con un sensore all’alluce che registra costantemente l’ossigenazione del suo sangue e la sua frequenza cardiaca.
Più volte al giorno dobbiamo rimuovere i muchi dai bronchi di Daniela utilizzando un aspiratore elettrico.
Un altro strumento che utilizziamo è la pompa elettrica per somministrare la pappa omogeneizzata attraverso la PEG.
Le ore della giornata passano velocemente, cadenzate dalle numerose somministrazioni di farmaci, dalle cure speciali ma anche normali che richiede quotidianamente una qualsiasi bambina, dalle canzoncine che gli canto, dai balletti che mi invento e dalle tante e tante coccole che non ci stanchiamo mai di farle.
E intanto così la nostra bambina cresce le sue guance hanno ora un colorito roseo ha messo anche un pochino di ciccia nei punti giusti.

Daniela adesso ha 6 anni.
Conduce una vita il più normale possibile ma combatte ogni giorno con 100 problemi dovuti alla sua patologia soprattutto combatte con tenacia ogni giorno con la vita, dandoci molte preoccupazioni ma anche attraverso i sorrisi tanta forza e tanta speranza, che solo le mamme e i papà di un bimbo malato sanno tirar fuori.

domenica 20 luglio 2014

DivertiRiciclando e LaborSnorkeling con i nostri amici di Naturalia e Poseidon Blu Team

di Maria Cappelluti - Appoggiati a me

Il 10 e il 17 luglio 2014 si sono svolti i laboratori di eco-sostenibilità "DivertiRiciclando" ed il laboratorio marino più snorkeling presso la piscina del Lido Nettuno chiamato "LaborSnorkeling".

Appena entrati nella stanza del laboratorio il volto dei nostri bimbi si è illuminato di gioia appena hanno visto Raffaele Annese responsabile e proprietario di Naturalia  e sul tavolo del laboratorio tanti fogli da colorare con annessi colori.
Appena i nostri bimbi e ragazzi hanno preso posto è stato fornito loro un foglio con disegnato un pesciolino per le femminucce ed uno squalo per i maschietti che dopo averlo colorato e ritagliato veniva incollato ad un piatto di plastica rosso ed in seguito all'unione di una catenella formata da cannucce ritagliate diveniva una bellissima borsetta o tracolla. Mentre con l'utilizzo di bottiglie di plastica dopo essere state tagliuzzate si venivano a creare dei simpaticissimi polpi. Il tutto supportato dallo staff di Naturalia.











Dopo l'esprienza di DivertiRiciclando successivamente ci siamo recati coni nostri amici di Poseidon Blu Team presso il Lido Nettuno per il LaborSnorkeling dove i nostri bambini e ragazzi si sono divertiti tantissimo imparando al tempo stesso ad esplorare il fondale della piscina con l'uso di una semplice mascherina ovviamente il tutto sotto la supervisione degli assistenti. Appena terminato lo snorkeling si è passati al laboratorio marino dove sono stati creati dei braccialetti intrecciando delle cordicelle colorate ed inserendo una conchiglietta come ciondolo.


Terminato il tutto abbiamo salutato e ringraziato i nostri amici di Naturalia per la grande opportunità che ci hanno offerto e ci siamo lasciati con la speranza di rivederli al più presto per costruire con loro un percorso più a lungo termine per cercare di dare ai nostri bimbi più autonomia possibile nel realizzare questi simpatici ricordini.





giovedì 10 luglio 2014

Angeli d'A mare con i nostri nuovi amici della Lega Navale Molfetta





di Maria Cappelluti - Appoggiati a me

Continuano le iniziative promosse da Appoggiati a me rivolte ai propri associati.

Dopo il laboratorio teatrale col Teatro dei Cipis che ha messo in scena “C’era una volta all’improvviso” e il laboratorio culinario con la “Pasticcioneria” svoltasi presso la Mister Chef di Molfetta con la supervisione di Francesco Mastropierro, titolare della
rinomata pasticceria Peccati di Gola, abbiamo accettato di buon grado la proposta avanzata dai nostri cari amici, nonchè soci, Sergio Tridente e Betta Grillo, papà e mamma della dolcissima Daniela, di realizzare l’evento “Angeli d’A mare” che si è svolto presso la Lega Navale di Molfetta.

Le due realtà associative si sono fuse in questa spledida giornata che è stata per tutti noi un momento di puro divertimento e spensieratezza.

Siamo stati immediatamente ben accolti con la donazione ai nostri associati di una t-shirt con l’effige della Lega Navale che ci ha fatto sentire subito a casa.

I nostri bambini hanno potuto fare numerose esperienze, rese possibili anche dalla totale disponibilità degli istruttori che ci hanno illustrato come si pratica la canoa, o si governa una barca a vela mettendoci a disposizione i loro simulatori suscitando vivo interesse nei nostri ragazzi.

I soci della Lega Navale ci hanno poi generosamente messo a disposizione le loro imbarcazioni per un giro nel porto. Grandi e piccoli hanno potuto vivere questa bellissima esperienza resa ancora più piacevole dalle
ottimali condizioni climatiche, felici
di poter godere della vista del nostro faro o del nostro centro storico dominato dal meraviglioso Duomo da questo, per molti di noi, inusuale punto di osservazione.

Il pomeriggio è poi proseguito con una lotteria organizzata dalla Lega Navale di Molfetta che ha messo in palio tre premi principali e dei pesciolini rossi in quantità più che sufficiente per assicurarne a ciascun bambino almeno una coppia.
Si è poi cantato e ballato tutti insieme dimenticando per un istante le problematiche che alcuni di noi sono costretti ad affrontare ogni giorno.

La serata si è felicemente conclusa con due torte offerte dai nostri nuovi amici della Lega Navale, decorate apposta per questo evento.

Vogliamo ringraziare tutti coloro che si sono prodigati per realizzare questa giornata memorabile, e in modo particolare il Presidente della Lega Navale di Molfetta, Felice Sciancalepore ed il Vice Presidente Arcangelo Valla.

Ci siamo congedati con la promessa di una seconda edizione di questo splendido evento che ha saputo donare un sorriso a grandi e piccini.

lunedì 30 giugno 2014

La nostra prima avventura "Pasticcioneria"



di Maria Cappelluti - Appoggiati a me

Il giorno 23 giugno 2014 in un clima festoso e con tanta emozione si è svolta la prima edizione della "Pasticcioneria" organizzata dalla nostra Associazione, Appoggiati a me, in collaborazione con la  Glob Eco, Mister Chef e la pasticceria Peccati di Gola, tutte realtà Molfettesi.

Il sorriso dei nostri bimbi è stata la più grande ricompensa per questa giornata. Tutti molto elettrizzati all'idea di questa nuova avventura ed allo stesso tempo incuriositi di sapere di cosa si trattasse.

Come prima tappa abbiamo incontrato Francesco Mastropierro presso il suo laboratorio alla  pasticceria e gelateria Peccati di gola  dove  ci ha spiegato  come vengono confezionati  gelati e pasticcini.

Terminato il tutto ci siamo recati da Mister Chef dove siamo stati accolti calorosamente da Loredana Lezoche (titolare delle due aziende che hanno sponsorizzato questo evento oltre che vice presidente dell'associazioni industriali Molfetta) e da Patrizia  che ha insegnato ai nostri bimbi come manipolare la pasta di zucchero.

Tra sbuffi di farina che dipingevano il volto dei nostri bimbi,  mani impasticciate, tra mille sorrisi e tanto divertimento prendevano forma i nostri biscotti decorati, preparati dalle mani smaniose ed allo stesso tempo inesperte dei nostri fantastici bambini.

Tutti i bimbi erano davvero entusiasti del risultato come anche le loro mamme ed i loro papà presenti.

Cosa dire di più  se non che esperienze come questa contribuiscono ad aumentare le loro conoscenze, le loro esperienze. Tutte queste novità non fanno altro che ampliare la loro sfera cognitiva e la loro voglia di fare. In definitiva  è stata una giornata colorata, piena di gioia di vivere e fuori dalla solita routine.

Un' esperienza che speriamo di poter replicare in una seconda edizione ancora più divertente.




sabato 28 giugno 2014

Abuso del dondolo per disabili e distruzione del tabellone istruzioni

La denuncia dell’associazione “Appoggiati a me”


23/06/2014


L'altalena è un gioco simbolo d'intere generazioni: l'abbiamo usata noi, ci giocavano i nostri genitori, i nostri nonni e via indietro nel tempo.

Meno di un anno fa nella nostra città, Molfetta, una lodevole iniziativa, che ha visto coinvolti sponsor privati e tanti cittadini generosi con la collaborazione del Comune, ha portato all'acquisto e all' installazione nella Villa Comunale di un' altalena un po' speciale: un dondolo per disabili, che avrebbe allietato le giornate di giochi dei bimbi con difficoltà motorie.

Noi dell'Associazione "Appoggiati a Me" avevamo accolto positivamente la generosità di tale dono, anche se con alcune perplessità dovute alla collocazione dell'altalena un po' troppo isolata rispetto alle altre giostrine presenti nella stessa zona gioco della Villa.
Tale posizione distaccata che, seppur dovuta alla conformazione della Villa stessa ne impediva altre sistemazioni, a nostro avviso rischiava di mettere un limite al processo d'integrazione, che i giochi spesso facilitano tra i bimbi.
E' stato comunque un grande atto di generosità e sensibilità di tanti cittadini verso una tematica così particolare, che tuttavia in questi giorni si contrappone alla stupida maleducazione e inciviltà di altri nostri concittadini che non hanno evidentemente ben compreso l'utilizzo del dondolo in questione.

Siamo nuovamente costretti a denunciare l'utilizzo del dondolo da parte di gruppetti "festanti" di bambini normodotati e cosa ancora più grave dai genitori degli stessi, nonché la distruzione della targa (come si vede nella foto realizzata da Alfonso Balducci) con le istruzioni di utilizzo. Tale targa aveva una notevole importanza, in quanto spiegava come posizionare la carrozzella ed utilizzare le imbracature di sicurezza.
Le foto in nostro possesso costituiscono una testimonianza inconfutabile di tale degrado.

L'inciviltà di alcuni nostri concittadini rende necessario ripristinare il cartello con le istruzioni di utilizzo del dondolo, per garantirne l'uso in sicurezza. Occorrerebbe poi sottrarre il dondolo per disabili alla condizione d'isolamento inserendo nelle vicinanze qualche nuovo gioco , e garantire una maggiore sorveglianza verso tutta la zona giochi da parte di tutti, cittadini compresi, che non devono restare indifferenti davanti a certi gesti ignobili.
Tutto questo crediamo sia un atto dovuto verso i bimbi disabili che sono cittadini come tutti gli altri, forse anche più degli incivili, ai quali, se si potesse, andrebbe revocata la cittadinanza.

Da parte nostra, ci impegneremo a rafforzare la cultura della disabilità, facendo opera di sensibilizzazione nelle scuole e nelle famiglie - forse i veri guardiani della salvaguardia del bene comune generale e quello specifico riguardante la disabilità - e porteremo a breve concrete proposte in merito al nostro Sindaco sulla materia specifica.


contributo di Maria Cappelluti
Presidente Associazione "Appoggiati a Me"

giovedì 19 giugno 2014

"C'era una volta all'improvviso". Serata conclusiva laboratorio teatrale "Il teatro per gioco"





di Maria Cappelluti -  Appoggiati a me

Si è svolta il 18 giugno all'auditorium Regina Pacis della Parrocchia Madonna della Pace la serata conclusiva del laboratorio teatrale denominato "Il teatro per gioco".

La nostra Associazione "Appoggiati a Me" che vuole tutelare i diritti dei disabili si sta occupando di molte
tematiche ad essi collegate che spaziano dalla scuola, alla riabilitazione, allo sport, all’inclusione lavorativa e cosi via.

Tuttavia uno dei nostri obiettivi principali è cercare di realizzare l'integrazione dei nostri bimbi anche attraverso il gioco ed il divertimento.

Per questo motivo ritengo fondamentale il teatro come motivo d’integrazione, perchè produce senza dubbio effetti benefici sia per quanto riguarda l’aspetto emotivo che  cognitivo di tutti i bimbi, a maggior ragione di  quelli disabili.

Attraverso il gioco del teatro, i bambini imparano non solo a relazionarsi tra loro, ma anche ad emulare gesti e comportamenti  insegnando agli altri valori come solidarietà, altruismo e generosità.

Per questo  mi piace ribadire  l’importanza del termine insieme, che porta  alla partecipazione di realtà differenti capaci sulla scena teatrale di diventare una cosa sola.

L’auspicio più grande è che ciò possa verificarsi anche nella vita di tutti i giorni!

Nel corso del laboratorio ho apprezzato la loro voglia di fare, il loro entusiasmo, la loro vivacità!

Permettetemi di complimentarmi con Giulia Petruzzella - del Teatro dei Cipis - che  è riuscita a portare a termine il tutto con serenità anche grazie al prezioso aiuto delle assistenti.

E’  stato meraviglioso vedere i bimbi della nostra associazione mettersi in gioco, nonostante le loro problematiche a volte molto differenti tra loro: mi  ha toccato nel profondo vederli ridere, sorridere, abbracciarsi, sostenersi a vicenda.

Mi ha riempito il cuore vedere il sorriso e la soddisfazione impressi sui volti delle mamme quando vedevano i loro bimbi raggiungere traguardi inizialmente quasi insperati. 

Volevamo che il pubblico in sala si divertisse come ci  siamo divertiti noi, anche tenendo in considerazione il grandissimo sforzo dei bambini nel riuscire ad essere su quel palco. E ci siamo riusciti.

Anche solo per questo tutti i partecipanti ed il loro genitori hanno meritato il nostro più grande applauso di incoraggiamento, come lo hanno meritato anche le assistenti dei bimbi che li hanno seguiti passo dopo passo.   

Ringraziamo tutti quelli che si sono uniti a noi quella sera dedicandoci un po' del loro tempo e la Network Contacts - nella figura di Giulio Saitti - per aver reso possibile tutto questo.