martedì 26 novembre 2013

(S)concerto




di Elisabetta dell’Olio - Appoggiati a Me

Mercoledì 13 Novembre 2013 si è tenuta la seconda e ultima tappa pugliese del Tour “EsageriAMO” di Renato Zero.
Come tutti i fans, mi appresto, fin dal mese di agosto, a comprare il biglietto ed essendo diversamente abile, mi attivo per poter ottenere un biglietto “a costi ridotti”.
Dopo un po’ di ricerche fatte in rete, finalmente trovo i recapiti telefonici dell’ente organizzatore del concerto. L’ operatrice che mi risponde mi assicura che dietro il pagamento di 46 euro avrò 2 biglietti numerati (uno per me e l'altro per il mio accompagnatore) per il settore dedicato alle persone diversamente abili, da ritirare direttamente dalla biglietteria quella sera, in quanto non è prevista una spedizione dei biglietti (cosa molto più semplice e agevole per me!!!).
La fatidica sera arriva, e alle 18 sono già al Palaflorio. La mia amica riesce, bypassando una coda chilometrica ad avere i nostri biglietti. Immediatamente dopo ci dirigiamo verso l’ingresso riservato alle persone diversamente abili, dove gli uomini della sicurezza ci dicono che dovremmo aspettare fino alle 19 per poter entrare nel palazzetto. Da sottolineare che, in quell’ora di attesa da quell’ingresso passano persone anche non diversamente abili, l’unica eccezione positiva, dietro le nostre proteste è di un uomo che avendo una gamba paralizzata non riesce a stare in piedi per un’ora.
Poco dopo le 19, finalmente entriamo, dove gli addetti alla sicurezza ci indicano la nostra area riservata. Subito, ci accorgiamo che sia per gli accompagnatori sia per gli altri ragazzi diversamente abili (coloro che pur essendo diversamente abili non sono in carrozzina) non sono previsti né posti a sedere sugli spalti né tantomeno delle semplicissime sedie. Immediatamente ci rivolgiamo sia alle forze dell’ordine sia alle persone che in quell’occasione rappresentano l’ente organizzatore del concerto. Entrambi, prima ci dicono che procurarci delle sedie non rientra nelle loro mansioni,poi affermano che in tutto il palazzetto non ci sono altre sedie, sottolineando che la medesima situazione si era verificata il giorno precedente e pregandoci di rivolgerci alla biglietteria per poter ottenere ciò per cui avevamo pagato. Mentre un piccolo gruppo di noi va in biglietteria, gli altri rimasti (me compresa) davanti alle forze dell’ordine, minacciamo di bloccare il concerto o quanto meno di avvicinarci sotto il palco a concerto iniziato per goderci quello per cui avevamo pagato. All’udire le nostre intenzioni, un poliziotto ci avvisa che il nostro comportamento è punibile anche con l’arresto.
Poco prima dell’inizio del concerto la biglietteria procura a tutti delle sedie dicendoci di essere riuscita ad ottenerle da un servizio catering.
Il concerto, che dire, è stato bellissimo ed intenso ma quest’esperienza lascia anche dell’amaro in bocca perché mi chiedo, dove sono i miei diritti? E poi anche in queste bellissime occasioni di svago  mi rendo conto che sia le barriere architettoniche sia soprattutto quelle mentali non si finisce mai di abbatterle. Oppure era meglio, comprare dei biglietti “normali” ed ottenere tranquillamente  il proprio posto numerato, piuttosto che avere diritto ad un biglietto “ridotto” e non avere  il proprio posto a sedere?

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