lunedì 24 febbraio 2014

Primo incontro di formazione "Lo Spettro autistico. Quali interventi?"







di Maria Cappelluti - Appoggiati a me

Il 20 febbraio 2014 presso l’ Istituto comprensivo “Cesare Battisti-Giovanni Pascoli” di Molfetta si è svolto il primo dei tre incontri di formazione ed aggiornamento dal titolo “ Lo spettro autistico. Quali interventi?” Questo corso si rivolge a docenti di scuola dell’infanzia ed elementare, operatori socio/sanitari dell’ASL ed ai genitori. Ovviamente il nostro Comitato Appoggiati a Me era presente.

L' incontro è stato presieduto dal dott. Tommaso Tota - neuropsichiatra infantile - del reparto riabilitazione dell’ospedale “Don Tonino Bello” di Molfetta.

Il suo intervento si è articolato in vari punti aventi come tema centrale il bimbo autistico all’interno dell’ambito scolastico: si è partiti con le richieste di proposte operative utili per risolvere in modo congruo le problematiche scolastiche, passando poi alle linee guida che la regione Puglia ha stilato sull’autismo, linee guida vincolanti e su base scientifica.

La persona autistica ha un modo diverso di percezione della realtà, e quindi non è la persona autistica a doversi adeguare a noi ma il contrario. Gli autistici riescono anche a comunicare con noi attraverso varie modalità, soprattutto oggi attraverso facilitatori della comunicazione su base tecnologica.

La parola “Spettro” associata al termine Autismo sta ad indicare qualcosa di non definito, perché l’autismo ha varie sfaccettature e molteplicità di manifestazioni.

La Regione Puglia, vista la sua gravità, ha stilato delle linee guida che riguardano l’autismo che, in breve, non è altro che una sindrome comportamentale caratterizzata da una compromissione qualitativa ad origine precoce (con insorgenza nei primi tre anni di vita) dell’interazione sociale (con grave incapacità di entrare in relazione con gli altri), della comunicazione e del repertorio comportamentale. Il disturbo viene definito generalizzato, in quanto interessa lo sviluppo percettivo e discriminativo, dell’attenzione, della motricità, della memoria, del linguaggio, dell’imitazione, e, più in generale, dell’adattamento all’ambiente.

L’autismo provoca una disabilità permanente, ma se i soggetti vengono sottoposti ad adeguati metodi di trattamento possono avere notevoli miglioramenti. Non ha prevalenza geografica nel senso che gli autistici sono sparsi per il mondo, prevale negli esseri umani di sesso maschile, le cause sono al momento sconosciute ma si ritiene che abbiano rilevanza fattori biologici, ambientali, vaccinali, intossicazioni da metalli pesanti e così via.

Si possono avere miglioramenti anche nello sviluppo motorio, con le giuste tecniche di riabilitazione il bimbo autistico migliora le proprie capacità motorie.

Lo sviluppo del linguaggio spesso è compromesso e molto spesso i bimbi autistici utilizzano una comunicazione non verbale; comunicare significa produrre un segnale con lo scopo di trasmettere a chi lo riceve un proprio bisogno, emozione e informazione.

Il bimbo autistico soffre di un deficit della condivisione, la comunicazione richiestiva è in deficit così come quella dichiarativa. Ha spesso una scarsa presa di coscienza di sé, del proprio corpo ma anche una scarsa presa di coscienza dell’altro. Non riescono a comprendere se ciò che dicono gli altri è falso e cosa c’è alla base del comportamento di chi hanno di fronte.

Per approfondimenti: linee guida sinpia pdf

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